L'auto ad acqua, dal mito di Tesla alla realtà

Un inventore croato l'avrebbe realizzata ma i dubbi, economici e di inquinamento, sussistono

auto acqua

 
Tra i filmati futuribili che inneggiano all'ecologia non è raro scorgere mezzi di trasporto che non inquinano, in particolare che funzionano a elettricità o acqua.

Il mito dell'auto ad acqua è ricorrente con una frequenza di due o tre volte l'anno e invariabilmente si dimostra come tale, cioé ben poco reale.

In verità potrebbe essere sì reale ma non realizzabile, almeno secondo i normali criteri di valutazione di qualsiasi azienda, ovvero costi- benefici non solo finanziari ma anche ecologici.

L'auto ad acqua recentemente presentata da Ivan Jakobovic in una trasmissione televisiva croata sfutta il gas idrogeno estratto dall'acqua e quindi convogliato in un motore a scoppio: al posto della benzina e dei gas di scarico, il motore usa l'idrogeno ed emette vapore acqueo.

Tuttavia occorre ricordare che, fatti i conti, l'elettricità necessaria e estrarre l'idrogeno potrebbe essere più inquinante di un motore a scoppio tradizionale equivalente; inoltre l'idrogeno è un gas estremamente pericoloso, basti ricordare l'esplosione del dirigibile tedesco Hindenburg il cui rogo segnò la tragica fine delle aeronavi.

Per produrre l'idrogeno, Ivan Jakobovic cita un fantomatico procedimento chiamato "idrolisi di Tesla" e qui la storia si fa interessante. Nikola Tesla, di nazionalità serbo-croata, è entrato nel mito per alcune incredibili scoperte, tra cui il motore a induzione e l'impiego della corrente alternata. La genialità di Tesla è riconosciuta da aziende modernissime che tutt'oggi sperimentano le sue scoperte, come Toyota e la "batteria di Tesla", un sistema a celle di combustibile basate su idrogeno, sicuro e ad alta efficienza.

Se davvero il novello inventore Ivan Jakobovic sfrutta questa scoperta, probabilmente il suo sistema risulterà molto efficiente ma pur sempre pericoloso, in quanto basato sull'esplosione del gas idrogeno.

In ogni caso, al momento si possono solo effettuare congetture, in quanto si sa ben poco della tecnologia effettivamente usata per l'auto ad acqua minerale.

CLEOPATRA L'ULTIMA REGINA DELL'EGITTO

CLEOPATRA

L'ULTIMA REGINA DELL'EGITTO



di Stefania Sofra


cleopatrasmall.jpg (3290 byte)Nata nel 69 a.C. ad Alessandria, Cleopatra fu l’ultima regina della dinastia tolemaica, la settima e la più celebre delle regine che portarono questo nome, entrata così prepotentemente nella storia per l’ambizione ed il fascino che la caratterizzarono, una donna carismatica, ricordata da molti con parole di ammirazione per la sua audacia, la grande cultura e la fervida intelligenza, e da altri in modi più spregevoli come una donna immorale e perfida.
Plutarco scrive: “aveva una voce dolcissima simile ad uno strumento musicale con molteplici corde in qualunque idioma volesse esprimersi”; e aggiunge “era piccola, esile e spregiudicata”.
Dione Cassio scrive “era splendida da vedere e da udire, capace di conquistare i cuori più restii all’amore, persino quelli che l’età aveva raffreddato”.
Cicerone narra invece che il giudizio dei Romani non era affatto benevolo e Dante la descrive così nell’infernale girone dei lussuriosi: “era rapace, crudele e lasciva". Shakespeare la demonizza “il serpente del Nilo”.
Ma chi era in realtà Cleopatra, questa donna amata e odiata, con un’educazione poliglotta ed una cultura cosmopolita, dotata di una forte personalità e tanto orgogliosa al punto da suicidarsi anziché essere umiliata davanti a Roma?
cleopatra2.jpg (7748 byte)Il suo nome segnò destini infelici: le sei regine che la precedettero infatti furono segnate da eventi tragici fino a lei, Cleopatra VII, morta suicida. Una donna che con l’amore cercò di creare un immenso potente Impero: conquistò due romani, Cesare e Antonio, coloro che realizzarono la trasformazione della repubblica romana in Impero, ma si uccise a causa di un terzo, Ottaviano, colui che pose fine all’Impero egizio. Da abile statista, Cleopatra, ambiziosa e coraggiosa, tentò di far sopravvivere un impero ormai finito, l’Egitto, di fronte alla nuova potenza del Mediterraneo, Roma.
Figlia di Tolomeo XII Aulete e probabilmente di una sua sorella, Cleopatra V, Cleopatra fu l’ultima erede al trono dei Tolomei, una dinastia greco-macedone sul trono d’Egitto dalla conquista di Alessandro Magno e destinata a regnare fino al 31 a.C., quando l’Egitto venne annesso all’Impero romano. La dinastia tolemaica, sintesi della civiltà faraonica
e della cultura greca, nel III secolo a.C. regnava su un Egitto ricco e potente, ma in seguito venne turbato da crisi economiche e sociali ed a minacciarne la grandezza fu l’Impero romano, al quale già Tolomeo XII, il padre di Cleopatra, pagava un tributo. Dunque la sopravvivenza dell’Egitto era ora legata a Roma e alle sue lotte politiche interne.

Nel 51 a.C. quando Tolomeo XII morì, Cleopatra, diciottenne, salì al trono sposando, secondo la tradizione lagide, il fratello Tolomeo XIII, e anche lei, come tutti i Tolomei al trono, ebbe un soprannome: le fu scelto “filopator” cioè “che ama il padre”.
sarabernard_cleopatra.jpg (23084 byte)Ben presto la sua abilità di statista e la sua sete di potere si
scontrarono con il fratello-sposo, mentre sull’altra sponda del
Mediterraneo si combatteva la guerra tra i partigiani popolari di Cesare ed i repubblicani di Pompeo, che si concluse con la vittoria di Cesare a Farsalo nel 48 a.C. Al tempo coesistevano due civiltà, due Imperi desiderosi di espandersi e dominare: l’Oriente e l’Occidente, Alessandria e Roma; e Cleopatra seguì sin dall’inizio una politica favorevole a Roma, che già esercitava una sorte di protettorato sull’Egitto.

Usò le sue armi femminili, la bellezza e l’irresistibile fascino, per accattivarsi l’appoggio di Cesare: ne divenne l’amante e nel 47 a.C. gli diede un figlio: Cesarione.
La sua intraprendenza non aveva limiti: per conoscere Cesare ed entrare quindi nella sua reggia senza essere vista, Cleopatra si fece arrotolare in un tappeto che il suo amico e complice, Apollodoro Siculo, portava sulle spalle (il che suggerisce che fosse molto minuta); una volta al cospetto dell’imperatore gli si presentò e già questo stratagemma da donna impavida e coraggiosa piacque a Cesare che se ne innamorò. Nella rivalità tra Cleopatra e Tolomeo XIII per il trono dell’Egitto, Cesare restituì il potere a Cleopatra, e questo fece scoppiare una guerra tra Cesare e Tolomeo XIII nella quale Tolomeo XIII morì, annegando nel Nilo.

Con questa battaglia combattuta soprattutto per aiutare Cleopatra, Cesare divenne padrone dell’Egitto, ma lo cedette a Cleopatra, alla quale spettava come legittima erede, associandole il fratello minore Tolomeo XIV, che le divenne sposo, come voleva la tradizione.

I destini di Cleopatra e Cesare e dei due grandi Imperi si erano ormai uniti.
Nel 46 a.C. Cleopatra, giovanissima, giunse a Roma, ufficialmente come regina dell’Egitto per negoziare un’alleanza tra Roma ed Egitto, e andò a vivere con Cesare in una villa agli orti di Trastevere, assieme al figlio Cesarione. Subito divenne la protagonista dei salotti romani in una società dedita al lusso ed ai piaceri mondani: conobbe diverse personalità dell’epoca, tra cui Cicerone, e dettò moda tra le matrone romane (fu lei ad inventare la pettinatura “a chignon”) che la invidiavano ed imitavano.

Ma la società romana dell’epoca era puritana e per questo si scandalizzò del suo atteggiamento anticonformista e gridò allo scandalo.
Cleopatra cominciò sempre di più ad avere sogni di gloria: voleva che il suo Impero fosse il più potente e sperava nell’aiuto di Cesare per stabilire un’alleanza fra Alessandria e Roma. Ma appena due anni dopo, nel 44 a.C., Cesare venne assassinato da Bruto e Cassio, e Cleopatra decise di tornare ad Alessandria, lasciando però a Roma un forte segno: la
diffusione dei costumi orientali e l’influsso della scienza e della religione egizia.
Cesare aveva fatto erigere una statua d’oro nel tempio di Venere Genitrice, sulla via Sacra, in occasione della inaugurazione del foro Giulio, che raffigurava Cleopatra nell’atteggiamento della dea Iside, per segnare l’importanza della presenza di Cleopatra a Roma, ma probabilmente
anche per ufficializzare la loro unione, ed in effetti il legame tra Cleopatra e Roma non era ancora spezzato. Ancora più forte divenne a Roma la diffusione dei culti e divinità egiziane, una moda egittizzante che, sorta già un secolo prima, coinvolse diversi aspetti della realtà, e vennero addirittura costruiti templi dedicati ad Iside e Serapide. Per motivi politici e commerciali già tra il III e II secolo a.C. Roma e l’Egitto avevano stretti contatti e questo aveva favorito l’influenza
degli usi e costumi orientali. Dunque non fu Cleopatra ad introdurre il mondo faraonico a Roma, ma certamente ne favorì una maggiore diffusione.
Dopo la morte di Cesare, Cleopatra non abbandonò il suo sogno: conquistò Marco Antonio, diventato il governatore dell’Oriente, proseguitore dunque del progetto orientale di Cesare, ma seppe aspettare l’incontro, per rendersi ancor più desiderata, fino al 41 a.C. quando a Tarso Cleopatra si
presentò, racconta Plutarco, “su un vascello dalla poppa d’oro con le vele di porpora spiegate al vento. I rematori vogavano contro corrente con remi d’argento al suono di un flauto accompagnato da zampogne e liuti. Essa era
sdraiata sotto un baldacchino trapunto d’oro”. Scoppiò l’amore, ma Antonio dovette tornare a Roma, dove sposò Ottavia, e per alcuni anni non si videro; intanto Cleopatra aveva dato alla luce due gemelli avuti da Antonio e alcuni anni dopo si sposarono. Nel 34 a.C. ad Alessandria, Cleopatra ed Antonio si presentarono nei panni di Iside ed Osiride, accarezzando trionfanti il sogno di un grande impero.

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Antonio si era insediato in Oriente ed Ottaviano in occidente: Cleopatra era riuscita a mantenere l’indipendenza dell’Egitto e ad ottenere da Antonio nuovi territori romani: la costa fenicia, la Celesiria, Cipro e parte della Cilicia. Ma Ottaviano non perdonò questo tradimento di Antonio a Roma e dichiarò guerra a tutto l’Oriente che si opponeva all’Impero Romano, tra cui l’Egitto.
La battaglia si combatté ad Azio il 1° settembre del 31 a.C. e vide schierarsi da una parte Ottaviano, che non rinunciava al suo proposito di annettere l’Egitto a Roma, dall’altra la coppia Antonio e Cleopatra, desiderosi invece di rendere forte ed indipendente l’Egitto. Quando era ormai evidente la vittoria di Ottaviano, Cleopatra, anziché accorrere in aiuto, fuggì con la sua flotta e Antonio, anziché resistere, la seguì in
Egitto. Spinto ed ingannato dalla sua amata, Antonio si suicidò spirando tra le braccia di Cleopatra, la quale sperava ancora di vedere realizzati i suoi ambiziosi progetti.
E come da copione, Cleopatra cercò di sedurre l’ultimo romano che poteva aiutarla a realizzare il suo sogno: Ottaviano, il quale però, più forte ed ambizioso della regina tolemaica, seppe desistere dal tentativo di seduzione e la fece prigioniera. Solo allora, sconfitta e sola, davanti alla fermezza di Ottaviano, Cleopatra perse la speranza di un Egitto indipendente e per non subire umiliazioni, preferì morire da regina d’Egitto, l’ultima regina che nessuno avrebbe mai potuto esibire in trionfo. Seducente e sensuale fino alla fine, per morire scelse un’aspide, simbolo del peccato, e divenne subito leggenda: era il 30 a.C., Cleopatra aveva 39 anni.
Un finale tragico che però la consegnò al mito. La sua morte segnò anche la fine dell’indipendenza dell’Egitto, l’atto conclusivo di 3000 anni di storia, prima che venisse annesso all’Impero Romano d’Oriente. Ottaviano, nei 44 anni che regnò dopo la sua morte, per vendetta operò una “damnatio
memoriae”, distruggendo le immagini più belle di Cleopatra e dando così l’impressione che la regina fosse esteticamente brutta.
Questa è la storia di Cleopatra, la cronaca della sua breve intensa vita, ma cerchiamo di vedere aldilà, di capire il carattere di questa donna, di discernere la realtà dalle accuse e falsità create da Ottaviano intorno alla sua figura.

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Cleopatra fu accusata di essere stata di facili costumi e senza scrupoli, simbolo del lusso e della corruzione, ma spesso la disinformazione ha creato falsi miti negativi. Le epoche successive la definiscono una “femme fatale”, calcolatrice, amante del lusso esotico e manipolatrice di uomini, ma in realtà i suoi amori conosciuti furono solo due, Cesare e Antonio, che amò profondamente, e seppure altri avrà amato, ciò non la rende peggiore delle matrone romane del suo tempo.
Dapprima fu la Roma dei salotti, che temeva e invidiava il coraggio di questa donna, a scatenare contro di lei maldicenze; in seguito fu la pessima propaganda che ne fece Ottaviano a tramandarne l’immagine di donna brutta: solo con un paziente studio della ritrattistica sparsa in varie collezioni è stato possibile identificare il volto di Cleopatra,
escludendo i ritratti peggiori che provengono soprattutto dalle
raffigurazioni sulle monete. Ma Cleopatra era davvero bella?
Dalle statue che la raffigurano mostra un volto ovale, grandi occhi e una bella bocca con le labbra rivolte leggermente in giù, una bellezza dal profilo greco segnato da un naso aquilino che le conferiva autorevolezza.
Certamente il suo carisma e la sua intelligenza affascinavano più della bellezza pura. Era una donna elegante, si vestiva sia alla maniera greca che egiziana, imponendo uno stile nei salotti romani che frequentò nel suo soggiorno nella capitale romana.
La caratteristica iconografica di Cleopatra erano i tre urei sul copricapo (i serpenti tipici della regalità faraonica), un’antica usanza dei faraoni egiziani che portavano un solo ureo sulla corona, simbolo del potere
sull’Alto ed il Basso Egitto; due urei vennero adottati nella XXV dinastia, nubiana, mai se ne era visto un terzo. Probabilmente Cleopatra li copiò dai ritratti di Arsinoe II, amata regina in Egitto nel 270 a.C. circa, per l’antica simbologia di rappresentare il proprio potere sull’intero Egitto, aggiungendo un terzo ureo per rappresentare i paesi
che ricevette da Cesare e da Antonio.
Cleopatra era anche una donna molto colta ed intelligente: conosceva sette lingue e, unica tra i Tolomei, sapeva esprimersi nell’idioma locale degli egiziani. In politica ambiva a rendere indipendente il suo paese di cui era regina, l’Egitto, e per questo sogno si alleò con l’Impero di Roma e sfruttò le sue armi di seduzione con i più grandi uomini romani dell’epoca, riuscendo ad incrociare il destino dell’Egitto con quello di Roma.
Dunque un abile politica, appassionata amante, madre affettuosa di tre figli, ma anche una donna sola che, senza l’appoggio costante di un marito, osava sfidare il potere degli uomini.
Ma di lei sappiamo ancora altro, grazie alle più recenti scoperte.
Il 9 ottobre 2000 Peter Van Minten, professore dell’università di Leida, in Germania, ha scoperto in un archivio del museo di Berlino un papiro che reca la “firma di Cleopatra”, un documento straordinario scritto in greco antico in cui si legge “genesto” traducibile in italiano “così sia”.
Infatti nell’antico Egitto i re non firmavano con il loro nome, ma con l’ordine di eseguire ciò che riportavano i documenti, scritto di proprio pugno. Poiché questo documento sul quale è scritto “genesto” è egizio ed è databile al 33 a.C., anno in cui regnava Cleopatra, questa scritta viene attribuita alla regina stessa, ed è quindi la sua firma. La scoperta è stata fatta studiando un papiro estratto dal sarcofago dimenticato nel
deposito del museo di Berlino, in cui è scritto l’ordine di aiutare economicamente un generale romano, Canidio, donandogli circa 10 mila sacchi di grano.
Si tratta dell’unico documento esistente con la firma di Cleopatra che dimostra inoltre che la regina tentò di corrompere il generale romano Canidio per averlo come valido aiuto nella guerra contro Ottaviano, il quale però nel 31 a.C., cioè due anni dopo questo documento, sconfisse
Cleopatra e Marco Antonio ad Azio.
Per “rivivere” la vita di Cleopatra non resta che visitare la mostra “Cleopatra, regina d’Egitto” esposta a Roma a Palazzo Ruspoli fino al 25 febbraio 2001, nella quale è illustrata la vita di questa regina attraverso 350 reperti archeologici provenienti dai più importanti musei del mondo: statue, gioielli, cammei, monete, ritratti ed affreschi.
Per la prima volta sono esposte anche alcune statue di Cleopatra che si credevano perdute, in cui la regina è raffigurata in veste di Iside, quindi in stile faraonico, ed in veste greca. Ed è proprio questa doppia chiave di lettura che consente di interpretare la fisionomia di Cleopatra, a lungo penalizzata. L’itinerario inizia proprio da Alessandria, la più
importante città greca, capitale del regno egizio, regina del
Mediterraneo, dove nacque Cleopatra, per passare subito dopo nella sala dove sono le immagini dei Tolomei, con le loro mogli i cui nomi variano tra Arsinoe, Cleopatra e Berenice, fino ad arrivare a Cleopatra VII, l’ultima regina dell’Egitto.
Nella quarta sezione è documentata la storia d’amore di Cleopatra e Cesare, il figlio Cesarione ed i loro progetti politici, e poi ancora l’amore corrisposto per Antonio e quello non corrisposto per Ottaviano, fino alla battaglia di Azio, che pose fine ai loro sogni.
E infine una carrellata dei più svariati esempi relativi alla moda egittizzante a Roma: templi dedicati ad Iside e Serapide, statue, rilievi, obelischi, pitture di paesaggi nilotici, ritratti, mosaici e tombe: tutto ciò abbelliva le ville dei privati romani, Roma ma anche Pompei.
Certamente il fascino di Cleopatra, l’ultima regina Tolemaica dell’Egitto, conquistò il mondo, che ancora oggi, duemila anni dopo la sua morte, la ricorda affascinante e splendida come una dea.

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Suggerimenti sulla fotografia professionale

Suggerimenti sulla fotografia professionale - 10 consigli per aiutarvi a diventare un fotografo professionista

13 dicembre 2010
 
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Photography come un'arte, richiede abilità, talento e conoscenza per padroneggiare l'arte della fotografia e di diventare un professionista. Acquisire le conoscenze e comprendere ciò che vede la macchina fotografica e il rendering buona composizione è solo un aspetto / dimensione per diventare un professionista in fotografia. Oltre alla conoscenza di base dei concetti di fotografia di esposizione, diaframma, velocità otturatore, ISO, c'è un mondo al di là delle nozioni di base e molto più a padroneggiare questa arte. Per diventare un professionista, è necessario guardare oltre le nozioni di base per passare a un livello avanzato e professionale, concentrandosi sulle competenze e le caratteristiche dei professionisti. Dopo aver soddisfatto le aspettative primario di prendere confidenza con le impostazioni della fotocamera e girare la scena in modo appropriato, il passo successivo è quello di rendere le vostre fotografie presentabile, piacevole e professionale. È necessario quindi, investire il vostro tempo per capire come perfezionare le tue foto e trasformarle nei minimi; che include una certa quantità di finitura digitale e un trattamento equo di conoscenza su come la vostra attrezzatura e la tecnica influisce sulla qualità dell'immagine. Ecco alcuni suggerimenti professionali che vi aiuterà a capire l'aspetto professionale della fotografia. Spesso lanciato come "i segreti proibito di fotografi professionisti", vi renderete conto che queste sono solo alcune delle sfumature più sottili e le pratiche dei professionisti che essere "segreti proibiti".
  1. Decidere su quale formato di girare in: La reflex moderna fornire la flessibilità di decidere su quale formato di sparare dentro È possibile scattare in formato JPEG (il formato compresso), o sparare in RAW. È possibile scegliere il formato a seconda della flessibilità e controllo richiesti nel risultato finale.
  2. Comprensione e controllo della gamma dinamica della luce: HDR (High Dynamic Range) non dipende dalla vostra macchina fotografica, ha più a che fare con la vostra comprensione della luce. È possibile ottenere il meglio di fotografie di utilizzo di luci a tuo vantaggio; catturando luci e le ombre per rendere le vostre fotografie che mostrano una dinamica realistica.
  3. Imparare a rompere le regole della fotografia: Per rompere le regole che dovete imparare prima e praticare le regole. Infrangere le regole è un modo per incoraggiare le persone ad apprendere la fotografia e esplorare il mondo dei miti e verità (di fotografia).
  4. Megapixel necessari per una stampa fotografica: Il megapixel necessari per stampare foto varia con la risoluzione della stampa. Leggi l'articolo "Il Busting Megapixel Mito - Quanto Risoluzione Do You Need For Print?"E consultare la tabella che spiega come molti megapixel sono necessari per la risoluzione specificata.
  5. Uso dei filtri: I filtri sono accessori di vetro che vengono utilizzati in combinazione con l'obiettivo della fotocamera per gli effetti specifici. I filtri possono essere utilizzati per perequare aree di estrema evidenzia, ridurre foschia, ridurre la luce nella scena o anche solo per proteggere l'obiettivo. I filtri possono essere utilizzati per filtrare i colori così come nel caso di fotografia all'infrarosso ultravioletti e la fotografia.
  6. Imparare a mantenere le lenti: buon obiettivo è uno dei fattori principali per ottenere immagini nitide e di qualità. E 'quindi della massima importanza per curare e mantenere il vostro possesso prezzo, la lente.
  7. Usando l'istogramma a vostro vantaggio: Istogramma è la rappresentazione grafica della fotografia catturato. Esso visualizza i dettagli catturati in luci, ombre e zone toni. Istogrammi è utile per capire i dettagli catturati dalla fotocamera.
  8. Comprendere le modalità di misurazione della tua Camera: metri telecamera la scena come distinta da quella dell'occhio umano. Rende la vista in base alla modalità di misurazione è impostata su. Le reflex digitali offrono diverse modalità di misurazione (misurazione Spot, Media pesata al centro e Matrix Metering), ogni misura la scena per l'esposizione ottimale in base a criteri specifici.
  9. Rettifiche Crucial Post-processing: La fotografia digitale offre la flessibilità di apportare modifiche ai colpi finali. È sempre possibile aprire le immagini in editor di immagini e ritocchi alle tue fotografie. Apportare piccole modifiche alle vostre fotografie per indurre la nitidezza, il contrasto per il mantenimento e per correggere la dominante di colore.
  10. Composizione: Questa è forse la componente più importante che rende la fotografia si stagliano come quella di un professionista.
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Tendenze della fotografia digitale

Tendenze della fotografia digitale: 


Un punto di riferimento fotografico di tipo ha avuto luogo alla fine del 2010. Dwayne's Photo accettato l'ultimo albo di diapositive Kodachrome per l'elaborazione. Kodachrome è stato a lungo uno dei preferiti di molti professionisti e fotoamatori evoluti, ma richiesto un processo di sviluppo unico e complesso; Dwayne è stato il laboratorio ultimo di fornire questo servizio.
Digital ha sostituito la pellicola per la maggior parte, professionisti e dilettanti. E non è ancora in piedi. Le tendenze attuali sono per lo più positive - che non è per dire che non ci sono un prodotto e della tecnologia pochi settori che non potesse essere migliorata.
Qui guardo il bene. Un post futuro sarà il non troppo buona.
Non distruttivo programmi di image editing come Adobe Lightroom è una delle tendenze più positive che abbiamo visto in fotografia digitale nel corso degli ultimi anni.
(Credit: Gordon Haff)
Il placano le guerre megapixel. Per un certo tempo, i produttori di fotocamere proclamata con vigore come i loro sensori della macchina fotografica era più megapixel rispetto alla concorrenza. Questo fatto qualche senso nei primi giorni della fotografia digitale quando le telecamere proprio non avesse già abbastanza sensore siti per fornire la risoluzione necessaria per fare anche di modeste dimensioni stampe ad alta qualità. Tuttavia, per la maggior parte degli scopi, più pixel non molto migliorare la qualità dell'immagine oltre un certo punto e affollamento di pixel in una determinata zona significa che i singoli pixel devono essere più piccoli.
Il rapporto tra risoluzione, la dimensione dei pixel, il rumore e range dinamico è molto più complessa che semplici punture di suono in grado di catturare. Pixel più piccoli non sempre significano più rumore - che è un problema soprattutto quando la sensibilità è piegato a gomito fino a girare in condizioni di scarsa illuminazione. Ma ci sono dei compromessi e quelli sono stati duri per i progettisti della fotocamera per fare in modo ottimale fino a quando conta megapixel della fotocamera è stato davanti e al centro in ogni inserzione.
E 'stato pertanto degno di nota, quando, alla fine del 2009, Canon ha rivelato che il suo nuovo modello Canon Powershot G11 avrebbe in realtà un tasso inferiore rispetto al suo predecessore megapixel. Questo evento ha svolto un ruolo importante nel ridurre l'enfasi posta sui megapixel. (Almeno nelle macchine fotografiche, infuria la guerra megapixel avanti con i telefoni cellulari.) E questo, a sua volta, è uno dei fattori che ha consentito di fotocamere con sensori di velocità e basso rumore in grado di scattare foto di qualità in pochissima luce.
La rivoluzione foto editing. Qualunque cosa io possa avere nostalgia per il lavoro di camera oscura in bianco e nero, editing digitale ha un sacco di cose buone in corso per questo. Ma relativamente nuovi programmi di fotoritocco, più in particolare Adobe Lightroom e Apple Aperture, Veramente trasformare l'organizzazione e il ritocco cataloghi di grandi quantità di foto.
Un programma come Photoshop funziona modificando i valori dei pixel che compongono un'immagine e quindi salvare l'immagine modificata su disco. Questo tipo di modifica prevede un livello molto elevato di controllo ma significa anche che ogni versione modificata di una foto ha bisogno di essere salvato come file separato. Inoltre, mentre tali programmi sono diversi strumenti per automatizzare una serie di modifiche a un gruppo di foto, questi strumenti non sono particolarmente intuitivi e facili da usare. Ciò non dovrebbe essere particolarmente sorprendente; Photoshop è stato sviluppato principalmente per i professionisti della grafica che potrebbero solitamente passano diverse ore ottenere una singola immagine proprio così.
Lightroom e Aperture adottare un approccio completamente diverso. Essi sono "distruttivi". Questo significa che le azioni di modifica sono salvati separatamente dalla foto: sono solo applicate direttamente ai pixel di una foto se la foto viene esportata - per esempio, per caricare in un sito di photo-sharing.
Tu fai rinunciare gran parte della possibilità di apportare modifiche ad una parte di una foto piuttosto che la foto nel suo complesso. Per tale livello a grana fine del controllo, è ancora necessario utilizzare un programma di editing tradizionali. Tuttavia, raramente mi trovo a dover fare così. Questi programmi davvero offrire un'esperienza rivoluzionaria. Se sei un fotografo a metà strada seria, è davvero il dovere verso se stessi per dare almeno una prova gratuita un vortice. (Aperture al dettaglio di $ 199 e Lightroom per $ 299.)
High-end "punta e spara. Nel crepuscolo di film come mezzo di mass-market, uno dei fori prodotto fastidioso - almeno per me - è stato lo spazio che veniva riempito da fotocamere a telemetro di fascia media come la Canon QL17. Questi sono stati piuttosto compatta e aveva un sacco di controllo manuale. Tuttavia, come autofocus, zoom, e altri comfort moderni è diventato onnipresente, il mercato delle fotocamere in gran parte biforcata in piccoli punta-e-spara in primo luogo progettato per gli utenti di scattare istantanee non sofisticati e molto più ingombranti reflex che offre l'intera gamma di controllo.
Quelli di noi che volevamo qualcosa che fosse fisicamente piccolo e ha offerto un ragionevole livello di controllo sul diaframma, velocità dell'otturatore, e così via sono stati praticamente bloccati con l'acquisto di telecamere utilizzate. A dire il vero, questa non era una cattiva opzione con fotocamere a pellicola, tranne che alcuni dei modelli di fotocamere più interessanti sono stati anche molto apprezzati da collezione, e quindi costoso.
Un certo numero di modelli di fotocamere riempire questo spazio piuttosto bene nel reame del digitale. La Canon Powershot linea Gx è stato probabilmente prima ma Nikon (con la Coolpix P7000) e Panasonic (con la Lumix LX5) ora hanno prodotti competitivi con caratteristiche simili. Sono tascabile (con una grande tasca), ma offrono un elevato livello di controllo manuale. I loro sensori sono piccoli e sono ancora un po 'lenta se si è abituati ad una reflex digitale, ma ogni iterazione modello diventa un po' meglio.
Le persone con esigenze diverse senza dubbio trovare altre tendenze interessanti. Ad esempio, un sacco di video videografi amore che è venuto a DSLR full-frame a causa della qualità e della profondità di controllo di campo che forniscono. E stiamo vedendo i primi esempi di migliorare la gamma dinamica in-camera prendendo esposizioni multiple e la correzione automatica di esposizioni per le distorsioni delle lenti conosciuti. C'è un sacco accadendo.